30 Maggio 1920: Buon compleanno Cagliari Calcio!
La leggenda, narrata dallo scrittore latino Gaio Giulio Solino, vuole che Caralis sia stata fondata da Aristeo, figlio del dio Apollo e della ninfa Cirene, giunto in Sardegna dalla Beozia nel XV secolo a.C. circa. Non è dato conoscere una data esatta, anche se nel cuore dei cagliaritani, e non solo, il genetliaco morale di Cagliari è oggi, ed è connesso a un evento sportivo. Il 30 maggio 1920, nasce il Cagliari Calcio, all’epoca “Cagliari Football Club”, grazie al chirurgo Gaetano Fichera.
In precedenza, dagli albori del ‘900, il football prese piede soprattutto nel nord Sardegna, a Calangianus, con le prime partite tra operai e tecnici inglesi chiamati alla realizzazione della linea ferroviaria. Le dispute infiammarono i giovani della zona ed è questione di poco perché nasca l’Ilva Football Club e all’Olbia Fc. Fu il medico Gaetano Fichera a rompere gli indugi e a fondare, il 30 maggio 1920, il Cagliari Football Club, come detto. «Fichera, destinato a diventare il primo presidente del club, fece di necessità virtù e adottò il bianco per vestire la squadra dispensando ai suoi giocatori, un gruppo di studenti di medicina, una serie di camici bianchi ospedalieri. Queste primordiali casacche vennero usate nel primo incontro della storia del Cagliari, che si disputò nel capoluogo sardo l’8 settembre di quell’anno. L’avversaria fu la Torres. Nel gennaio del 1921 il club di Fichera, organizzò un torneo di livello regionale. All’esordio, il 5 gennaio, contro i cugini dell’Eleonora d’Arborea, vinto con per 7 a 0, si presentò indossando le maglie rossoblù mutuati dai colori del gonfalone cittadino e della bandiera comunale» ricorda lo Storico dello Sport Mario Fadda, delegato sardo della SISS (Società Italiana di Storia dello Sport) e del CESH (Europea Commitee for Sports History).
Negli anni successivi il Cagliari indossa la casacca nerazzurra come omaggio all’Internazionale, campione d’Italia quell’anno, ma c’è ancora scetticismo attorno al fatto: «Questo dato – scrive Mario Fadda, autore de “La vera storia della maglia del Cagliari” – seppur dotato di una suggestiva vena romantica, costituisce un falso storico, sulle fonti infatti non è riportato nulla di tutto ciò. Il neroazzurro in casa Cagliari sarebbe quindi solo una leggenda? Assolutamente no, ma per ritrovare questo storico cambio di colori sociali bisogna attendere alcuni anni. Nel luglio del 1924 il Cagliari Foot Ball Club si fonde con la S.S. Italia, altra compagine del capoluogo, da questa unione nasce il Club Sportivo Cagliari, che nel gennaio 1925 muta i colori sociali, le nuove maglie a strisce verticali neroazzurre rimarranno in voga per 1000 giorni, fino al gennaio 1928, quando il nuovo presidente Costa Marras ripristinerà i primi colori sociali: il rosso e il blu. Da allora non sono più cambiati».
Dalla fondazione della società nel 1920 fino al campionato 1992-93, sulle maglie da gioco figurava uno scudetto con i quattro mori pur esistendo già dei loghi ufficiali della società. Questa era una rarità del tempo poiché fino agli anni ’80 solo poche squadre insieme al Cagliari, come la Fiorentina, la Sampdoria, il Lanerossi Vicenza e il Genoa avevano sulla maglia cucito il proprio stemma.
Nella stagione 1993-94 si ha una prima revisione del logo societario, che per la prima volta è riprodotto anche sulle divise da gioco. Si passa a uno scudo gotico sempre partito rosso e blu ma arrotondato in punta e bombato ai fianchi, i mori ritornarono neri e il quadrato viene rimpicciolito, in cima un rettangolo bianco recante la denominazione societaria e alla base una fascia tricolore ondulata in onore dello Scudetto e corredato della scritta “1969/70”. Lo stemma viene ulteriormente riammodernato già tre stagioni dopo per durare, pur con qualche piccola modifica, una ventina di anni.
Nell’estate del 2015 è presentato logo definitivo, creato dalla nuova dirigenza per volere del presidente Tommaso Giulini. La principale novità è il ritorno allo scudo triangolare, con un vistoso ingrandimento dei Quattro Mori, adeguati alla Legge Regionale del 1999 che riforma la bandiera sarda, ora gli iconici mori guardano verso destra, verso l’Italia, e hanno la benda in fronte e non sugli occhi.
Ilaria Muggianu Scano