Barbie Marketing
La popolarità di Barbie e del suo mondo non è una novità: ovunque e da decenni è non solo una bambola, una fashion doll – quella creata nel 1959 da Ruth Handler – ma un fenomeno di costume che si è aggiornato ai tempi suggerendo role model, ispirazioni di professioni, persino quando si era lontani socialmente da tutto questo.
E’ diventata sempre più inclusiva, multi forme (non più solo quelle bellissime irraggiungibili di bionda magra dalle gambe lunghissime per cui era famosa), multi etnie con 175 diversi look, 5 tipi di corporatura, 22 colori della pelle, 76 acconciature, 94 colori di capelli e 13 di occhi avvicinandosi alla rappresentazione del reale di chi ci gioca in tutto il mondo.
Ma adesso a dare nuova linfa alla californiana è il film più atteso della stagione, Barbie di Greta Gerwig con Margot Robbie e Ryan Gosling nei panni del patinato Ken (in Italia in sala il 20 luglio).
Il tam tam sul film Warner Bros Pictures creato in combine con Mattel, sin dalla prima immagine diffusa, un gigantesco hype , ha riportato sull’onda la bambola scatenando uno tsunami di marketing esploso fin oltre le aspettative: ci sono oltre 100 brand partner, tra moda, bellezza, accessori e altri, per la collezione a tema cinematografico. C’è del genio intorno a questo marketing pazzesco attraverso campagne sui social media, marketing esperienziale e partnership con i marchi, che resterà storico (e già si pensa ai sequel con altri giocattoli iconici da portare al cinema. Mattel ha annunciato altri 13 film da Hot Wheels a Polly Pocket e 45 concept in fase di sviluppo.
E’ Barbie mania anche tra i prodotti, un caso mai visto e curioso di brand cult che diventando oggetto di film alimenta una filiera enorme ricavandone un momento iconico incredibile in una storia lunga quasi 65 anni. Molto di questo trend vede al primo posto una estetica rosa, plasticoso e pop, il classico pink Barbie, irresistibile quest’estate secondo i dettami della tendenza Barbiecore.