Gigi Per Sempre
Raccontare LUIGI RIVA? Se fosse un tema sicuramente nessuno lascerebbe il foglio bianco e avrebbe mille cose da narrare, una vita da leggenda legata non solo al Cagliari e al suo storico scudetto (quei giocatori di quella squadra erano arrivati tutti come “ospiti” in Sardegna e nel tempo si sono trasformati in figli di quella fantastica terra), ma come non parlare del rifiuto ripetuto alle offerte della Juve e soprattutto al pressing asfissiante dell’Inter e del suo soppranome “Rombo di tuono”? Era dovuto in realtà al rumore che accompagnava le azioni di Riva all’Amsicora, l’arena magica del Cagliari dello scudetto, dimentico la Nazionale Italiana?
Anche li si è tolto diverse soddisfazioni, il successo all’Europeo del 1968, la vittoria nella soprannominata “partita del secolo” (il 4-3 contro la Germania ai Mondiali del 1970), oltre che la possibilità di giocare la finale della Coppa del Mondo contro il Brasile di Pelé, e come dimenticare Riva da mentore a diversi talenti italiani una volta ritirato dal calcio?
Calciatori come Gianfranco Zola, Roberto Baggio, Gigi Buffon e Nicolò Barella giusto per citarne qualcuno. Riva è stato un uomo di rilievo a tutto tondo, attaccante in campo ma difensore della Sardegna anche fuori, lo dimostra anche un bellissimo legame con Fabrizio De André (due storie per l’amore dell’isola molto simili) tanto che il cantautore genovese regalò alla stella del Cagliari una delle sue preziose chitarre.
Gianni Brera scrisse del mito: “Gigi Riva appartiene a un altro secolo, a un altro calcio, a un’altra Italia”, stasera vedere la sua cappella al cimitero monumentale di Cagliari mi fa capire che è ancora là: con i suoi amori, con le sue cicatrici, con il suo orgoglio, raccontare Riva è un piacere e un onore, ho raccolto molti commenti tra le persone ma ne scelto uno per chiudere l’articolo: Morto un Papa se ne fa un altro ma di Gigi Riva ne nasce uno solo!
Umberto Buffa