Le ragazze della nazionale Italiana di Ginnastica ritmica si raccontano a Rivista Donna.
Se in tutte le culture le farfalle sono simbolo di rinnovazione e trasformazione possiamo usare lo stesso paragone per le mitiche “farfalle azzurre” della Nazionale di ginnastica ritmica, ragazze che fin da piccolissime lavorano con impegno per realizzare il loro sogno. Sono consapevoli che devono raggiungere la perfezione, l’eleganza e la scioltezza, loro sono una cosa sola, tutto vale per tutte, come i moschettieri. Tutto questo grazie alla guida dell’allenatrice più vincente della storia: Emanuela Maccarani, Direttrice Tecnica della Nazionale di Ginnastica Ritmica, ma anche “ginnasta simbolo” con le sue 6 partecipazioni alle olimpiadi. Le portavoce di questa intervista saranno Alessia Maurelli (La Capitana) e Agnese Duranti.
Alessia cos’è la ginnastica ritmica?
La ginnastica ritmica è uno sport che unisce atleticità , bellezza e arte del movimento. La disciplina è per il momento prettamente femminile, anche se il CIO (Il comitato che presiede l’organizzazione e lo svolgimento delle olimpiadi) spinge fortemente per sviluppare una ginnastica anche maschile. Questa racchiude diversi punti di forza che sono ordine e scioltezza; è fondamentale saper fare squadra e stare in cinque in pedana.
Cosa differenzia la ginnastica ritmica da quella artistica?
Aldilà della conformazione fisica il nostro sport richiede eleganza, scioltezza e fluidità mentre nella ginnastica artistica conta la potenza.
La vostra squadra rapisce gli sguardi ammirati di tutti i palazzetti dove vi esibite, addirittura siete seguite da Sua Santità il Papa, qual è il segreto di questo successo?
Si sappiamo del Papa, lo abbiamo anche incontrato. Il segreto del successo è l’allenamento, i successi non arrivano da un giorno all’altro, lo sport ci ha insegnato questo, allenarci almeno otto ore ci porta, come hai detto tu, ad incantare ma soprattutto a portare i nostri esercizi al meglio, quello che in gara fa la differenza. In pedana si riesce a vincere questa paura, questa tensione della gara per portare l’esercizio nel modo migliore.
Siete consapevoli di essere entrate nel cuore degli Italiani?
E’ un onore, un grande successo, fino a poco tempo fa la ginnastica era sconosciuta, uno sport considerato minore, siamo consapevoli di questo e cerchiamo di portare sempre più in alto il nome dell’Italia ma soprattutto di cercare di fare sempre il meglio.
Quanto vi allenate?
Otto/Nove ore al giorno sei giorni su sette, ma nei periodi di gara ovviamente gli orari cambiano.
Vi resta un po’ di vita privata?
Si, assolutamente. Tra l’altro noi sei titolari siamo tutte fidanzate, il nostro tempo libero è ai minimi termini ma riusciamo a conciliare questa cosa fin da piccole incastrando la ginnastica agli studi.
Esiste una età giusta per iniziare la vostra disciplina?
Le bambine iniziano a 4/5 anni. Per capire meglio sia io (Agnese) che Alessia abbiamo iniziato a 9 anni, che è già tardi, praticamente a questa età le bambine iniziano già a gareggiare.
Fa bene il successo?
Sicuramente fa bene ai risultati, a fare crescere il movimento, ad avere dopo di noi una individualista come Sofia Raffaeli che ha vinto il titolo mondiale, il successo tiene viva la ginnastica ritmica.
Quanto c’è di Emanuela Maccarani nella vostra squadra?
Noi non portiamo in pedana una nostra prestazione ma esercizi costruiti dalla nostra allenatrice, quello che è nella sua testa e che è riuscita a trasmetterci sia nella costruzione dell’esercizio che nell’allenamento. Sono ormai 30 anni che allena la Nazionale Italiana, il suo stile è conosciuto in tutto il mondo.
I suoi successi confermano che oltre a essere stata una bravissima ginnasta lo è altrettanto come allenatrice, inoltre è molto brava a reinventarsi, la ginnastica di trent’anni fa era completamente diversa da quella di oggi, rimanere al passo dei tempi è sapere sempre stare sul pezzo.
Conta più la qualità dell’esercizio o la perfezione nell’esecuzione?
Beh, entrambe. Ci sono tre voci nel nostro esercizio: difficoltà che arriva a 22/23 punti, esecuzione artistica che ciascuna vale 10 punti. A livello tecnico le squadre arrivano a fare tante cose ma alle fine quello che fa la differenza in una gara è come esegui l’esercizio. Ultimamente si sono viste nazioni sconosciute nel mondo della ritmica che con un’esecuzione pulita sono arrivate a grandi risultati.
Ci sono i livelli della ginnastica ritmica?
A livello Nazionale ci sono diversi settori: la categoria Silver per le ragazzine che iniziano a fare ginnastica e la Gold, un gruppo più scelto per gare di qualità dove le atlete vengono selezionate per le convocazioni Nazionali.
Quali sono quindi le avversarie più temibili alle prossime olimpiadi di Parigi?
Intanto il livello si è alzato tantissimo, il movimento è cresciuto, tutte le squadra cercheranno di fare la differenza. Avendo fatto una coppa del mondo ci siamo fatte un’idea di chi potrebbe cercare la medaglia, sicuramente la Bulgaria campione Olimpico di Tokyo che cercherà di riconfermare il risultato, Israele campione mondiale e la Cina per citare le più temibili.
Ci possono essere delle sorprese nel vostro sport ? La gara è la gara ma grosse sorprese nel nostro sport si vedono raramente, diciamo che il podio ce la giochiamo in cinque Nazioni.
Siete già in ritiro preolimpico?
Diciamo che siamo nell’anno olimpico.
Quindi state già preparando gli esercizi da presentare?
Esatto.
Chi cura la scelta musicale da abbinare agli esercizi?
La nostra allenatrice, il pezzo scelto viene adattato o modificato a seconda di quello che dobbiamo eseguire nell’esercizio.
Tutto deve girare su quella musica?
Si non solo l’esercizio ma tutto il resto, per esempio su un pezzo di Michael Jackson abbiamo abbinato nel body il suo volto.
Chi cura il vostro makeup?
Di questo ce ne occupiamo noi usando un trucco neutro ma con colori che devono arrivare anche allo spettatore più lontano. Non dimentichiamo che anche l’espressione facciale fa parte del giudizio della ginnastica.
Quando è nata l’Accademia Internazionale di ginnastica ritmica a Desio?
E’ stata inaugurata nel 2018, ma in realtà ha una storia molto più lunga; diciamo che l’idea di creare una palestra per la ginnastica ritmica è nata nel 2009.
Ma chi si allena oggi?
Noi, è proprio la casa delle “farfalle”.
Le squadre di calcio sono sostenute dagli sponsor, chi sostiene la Nazionale di ginnastica ritmica?
Il nostro sponsor tecnico é la Freddy (Azienda di abbigliamento sportivo) mentre noi ragazze più grandi veniamo arruolate dall’Aeronautica militare che ci permette di passare allo sport professionistico diventando a tutti gli effetti delle lavoratrici per lo stato.
Vi ringrazio per questa bellissima chiacchierata, per chiudere, se ho ben capito nella ginnasta ritmica serve: Eccellenza, bellezza nelle performance e tanta passione, dimentico qualcosa?
Il sapere fare il team, essere squadra, sapere unire 5 teste che entrano in pedana con lo stesso con la stessa calma, la stessa precisione e con lo stesso obbiettivo.
Umberto Buffa