Intervista a Pino Strabioli
- Pino Strabioli: regista teatrale, attore e conduttore televisivo. Potrebbe svelare ai lettori e alle lettrici di “Rivista Donna” in che modo riesce ad eccellere in tutte e tre queste categorie professionali?
Non so se riesco ad eccellere, non sta a me dirlo, sono tre campi che coltivo da sempre, ho la fortuna di poter vivere della mia passione che è lo spettacolo, cerco di fare tutto quello che faccio con responsabilità, studio, mi documento, non sopporto l’improvvisazione.
- …Quali di queste categorie crede che sia meglio cucita su di te e perché?
Domanda difficile, non so dare una risposta, attraverso questi tre campi riesco ad esprimere cose diverse, fare l’attore mi coinvolge di più emotivamente, la regia è un continuo scambio creativo ed umano con gli attori , la televisione è un mezzo che amo moltissimo che mi permette di arrivare a tante persone.
- Tu, tra gli altri, ha avuto modo di lavorare con la grandissima Sandra Milo: che ricordo porti dentro di te di questa magnifica donna ed artista?
Prima di essere un’attrice Sandra è una donna straordinaria, posso considerarla un’amica. Dirigerla e starle accanto in palcoscenico mi ha dato molto. Lo spettacolo che abbiamo fatto insieme era “Caro Federico”, un omaggio al suo rapporto con il genio Fellini. Di lei apprezzo la capacità e il coraggio di essere sempre e comunque se stessa.
- Come è stato scrivere ed interpretare “Bazar di un poeta”, tributo ad Hans Christian Andersen, diretto con Veronica Olmi?
Con questo spettacolo insieme a Veronica abbiamo affrontato la fiaba e il suo autore illustrissimo. Spettacolo che mi ha permesso di arrivare al Piccolo Eliseo da protagonista. Il mondo dell’infanzia è un mondo bellissimo da raccontare, animare, in scena ero la voce recitante, con me c’erano musicisti, ombre, marionette, burattini. Un’esperienza davvero importante.
- Tu hai all’attivo più di 20 anni di carriera professionale, iniziando a lavorare in Teatro nel 1986 ed esordendo in Tv nel 1992: qual è il segreto del tuo successo?
Ma non parlerei di successo, parlerei di costanza, di coerenza, ho sempre cercato di proporre al pubblico progetti nei quali credo, non ho accettato le cose che mi avrebbero fatto guadagnare di più ma che non mi convincevano. Non l’ho mai cercato il successo facile.
- …Questi suoi 20 anni di carriera professionale all’interno del panorama televisivo cosa ti hanno insegnato?
Appunto che per resistere bisogna essere onesti con se stessi e con il pubblico.
- Dal 2010 gira nei teatri italiano con Franca Valeri con lo spettacolo “Parliamone”: qual è il messaggio che volete trasmettere al vostro uditorio? Cosa rappresenta per te Franca Valeri?
Franca è un monumento, è una parte importante della storia culturale di questo paese, è il cinema, il teatro, la televisione, la scrittura. In “Parliamone” raccontiamo il novecento che ha attraversato, l’Italia che stiamo vivendo, i suoi incontri, le sue passioni. Il pubblico ride e si emoziona ascoltando la voce di questa grande donna.
- Una delle tue più grandi sfide è senz’altro quella di raccontare il Teatro in televisione: cos’è il teatro per Pino Strabioli? A tuo avviso, ai giorni d’oggi, il Teatro ha risentito della crisi in atto?
Il teatro è civiltà. La televisione ha il dovere di raccontare quest’arte antica e immortale, purtroppo il più delle volte non ci riesce, io ci ho provato e quando me lo lasciano fare continuo a farlo.
- Nel 2014 conquisti la prima serata, dopo ben 10 edizioni del noto programma televisivo “Cominciamo bene. Pima”, conducendo su rai5 “Colpo di scena”: di cosa si occupa il programma?
Ecco con questo programma ho incontrato e raccontato alla mia maniera la vita artistica e privata di otto grandi del nostro palcoscenico da Gigi Proietti a Carlo Giuffrè,da Franca Valeri a Valentina Cortese, da Dario Fo a Paolo Poli, da Giorgio Albertazzi a Piera Degli Esposti con la quale stiamo per debuttare al teatro della Cometa di Roma (1 ottobre) porteremo in scena proprio la formula che ho sperimentato con “Colpo di scena” una conversazione-spettacolo.
- … è proprio con Paolo Poli, uno degli 8 ritratti che figurano in “Colpo di scena”, che tu condividi la conduzione del programma serale di rai3 “ E lasciatemi divertire”: di cosa si tratta e quali sono i temi che tu e Poli trattate nelle varie puntate?
Abbiamo raccontato i sette vizi capitali, la poesia, la pittura, Boccaccio e le sue immortali novelle. E’ stata una sfida e una vittoria riuscire a riportare Poli in TV. Poli è un punto di riferimento assoluto nella mia vita e nella mia carriera, con lui ho imparato a recitare, a lui devo moltissimo.
- L’abbiamo vista anche nei panni di scrittore: senza dubbio di gran successo risultano i tuoi “ Gabriella Ferri Sempre” e “Sempre Fiori Mai Un Fioraio”, edito da Rizzoli: di cosa trattano entrambi i libri? Come si è trovato nei panni di scrittore?
No, scrittore no. Ho semplicemente raccolto i ricordi di questi due personaggi meravigliosi.
- … Che ricordo puoi lasciarci dell’intramontabile Gabriella Ferri?
Un’anima fragile, una donna capace di trasmettere emozioni uniche, ha lasciato un vuoto incolmabile.
- Come ci si sente nei panni dell’intervistato, tu che vanti interviste a nomi celebri della scena del calibro di Paolo Poli, Piera Degli Espositi, Franca Valeri, Fausto Bertinotti e Gigi Proietti?
Preferisco intervistare, ma tu sei bravo, le tue domande mi piacciono, non sono banali.
- A proposito di Teatro: ti abbiamo visto in scena con Alice Spisa nella commedia “L’abito della sposa”, allestito al Teatro della Cometa di Roma. Qual è il fil rouge che percorre l’intera opera?
E’ la storia di un piccolo sarto e di una ricamatrice ambientata nel 1963. Due solitudini tenere e comiche. L’autore è Mario Gelardi, debutteremo di nuovoa Napoli a fine ottobre per poi arrivare a Milano al teatro San Babila a novembre.
A dicembre invece un’altra sfida, debutto nel musical , Saverio Marconi mi ha offerto un ruolo in “SisterAct”, essendo lui un vero maestro non ho saputo resistere, saremo a Natale al Teatro Brancaccio di Roma.
- Piera Degli Espositi afferma che la felicità è una disciplina: cos’è la felicità per Pino Strabioli?
Ha ragione Piera, è una disciplina, è talmente bella e precisa la sua risposta che non aggiungerei altro.
- Teatro e Tv: due mezzi di comunicazione facilmente conciliabili tra di loro?
No assolutamente, la televisione ha il dovere di raccontare il teatro, per il resto sono due linguaggi lontanissimi.
- Un consiglio che potrebbe dare ai giovani talenti desiderosi di intraprendere la carriera artistica…
Banalissimo consiglio: Studiare, non improvvisarsi, essere sicuri della propria passione, al resto ci pensano il talento,se c’è, e la fortuna, se si incontra.
Adam Rizzi