Stefania Secci l’armonia del Jazz nella musica ebraica dell’est Europa

5072_1176217370482_3602331_nLaureata in canto nella facoltà di Jazz al Conservatorio di Cagliari, parte a Birmingham e dedica i suoi studi di ricerca e composizione alla musica ebraica dell’Est Europa, e si concentra sul tango e le sue relazioni con la musica dell’Est. Ma studia anche il fado, musica popolare portoghese. Vince i seminari di Sant’Anna Arresi Jazz, per la sezione canto nel 2006 e per la sezione gruppi nel 2007. Lavora per anni al fianco di Jacopo Cullin, dal quale , dice, impara la vera professionalità, a vivere il palco con la giusta energia, e dove matura la capacità di gestire e trasmettere emozioni, anche di fronte a migliaia di persone.
I suoi insegnati chiave sono Lorenzo Pusceddu,
Rossella Faa e Alessandro Diliberto, ma ha la fortuna di formarsi anche con maestri quali Sara Colman, Joe Cutler, Marcello Zempt, Richard Causton, Lamberto Coccioli, Edwin Roxburgh, Micheal Wolters.

Stefania canta con passione, racconta emozioni.

Come ti definiresti?

Sono una cantante, e ora inizio ad avere anche qualche commissione da compositrice. Amo da sempre la musica tradizionale, dal fado portoghese al klezmer, al tango. Mi piace fondere questi generi tra loro utilizzando elementi di jazz e musica contemporanea.

Cantare è ?

Un’esigenza primaria per esprimermi, e per entrare in stretta empatia con chi ho intorno, dai miei colleghi musicisti al pubblico. Fare arte è una grande responsabilità per noi del mestiere, e riunire le persone, farle sentire parte di qualcosa di bello, è il nostro dovere. Credo che la musica e le altre arti siano quello che davvero ci può salvare, in un momento storico di disgregazione e individualismo come quello che stiamo vivendo.

 

424602_3286580328237_1763324394_nTu e i Madeira un incontro nato?

Conobbi Fabrizio Lai per comporre e arrangiare le musiche per il libro di Paola Soriga “ Dove finisce Roma” . Insieme ad Astrid Meloni, voce narrante, seguimmo la scrittrice nella presentazione della sua opera in Sardegna. La nostra reciproca passione per la musica brasiliana, portoghese e capoverdiana ci portò a fondare il quartetto “Madeira”, con Maurizio Congiu al Contrabbasso e Emanuele Pusceddu alla batteria. I Madeira dedicano il loro repertorio alla musica tradizionale di questi paesi . Ma noi tutti facciamo parte anche di un collettivo di musica balcanica, gli Hotch Potch, che è composto da due gruppi: i Rakija, che arrangiano musiche tradizionali di diversa provenienza in chiave principalmente balcanica, e i Plot-Z, specializzati in musica ebraica dell’Est Europa ( canzoni yiddish e Klezmer). E quest’ultimo genere è quello che davvero mi appartiene.

HPphoto with stampTra gli ultimi progetti un documentario sulla musica di Capo Verde. Di cosa si Tratta?

Nel 2012 noi Madeira siamo partiti per diversi mesi a Capo Verde per approfondire le nostre conoscenze sulle tradizione musicale del luogo. Joe bastardi, un regista sardo, ci ha seguiti in questa avventura , filmando la nostra ricerca, e l’intero lavoro è diventato un documentario, che verrà distribuito nel 2014.

 

Patrizia Floris