Lisa Benvenuto e via Roma 105, uno spazio creato per condividere sogni e…realizzarli
La donna di oggi è Lisa Benvenuto, imprenditrice, project manager e consigliere comunale nel territorio di Sassari. La osservo attentamente, cellulare onnipresente, chiamate, appuntamenti, riunioni, contatti, idee, sogni, un sorriso che carica e la sensazione di esserci al 100% in ogni cosa che fa. Ama confrontarsi con la gente su tematiche ambientali, sociali e culturali. Crede nelle relazioni a catena e nella vendita di esperienze ed emozioni e soprattutto nella realizzazione di un mondo nuovo attraverso l’ impegno, il cuore e la professionalità di ciascuno.
Laureata in Gestione dell’Ambiente e del Territorio, nel 2007 scopre il mondo della comunicazione ambientale. Abbandona la vita universitaria per dedicarsi alla sensibilizzazione dei cittadini. Nel 2011 apre Wellcomm, agenzia di comunicazione ambientale con cui sviluppa progetti didattici e consulenze per la PA sui temi rifiuti, energia, acquisti pubblici ecologici.
Dal 2012 porta la maggior parte dell’attenzione al mondo web. Con Alessandra da vita ad A.i.R. e da allora lavora incessantemente allo sviluppo del portale e della community ambienteinrete.it.
Un giorno così per caso scopre via Roma 105, sogna, visualizza e, senza pensarci su due volte, si lancia nel mondo del coworking… “perché posso cedere all’idea di stare in un ufficio solo vivendolo come un continuo viaggio dove condividere storie, progetti, sogni e i sorrisi di domani”.
Rivista Donna l’ ha incontrata per voi.
Non possiamo mai definirci arrivati nella vita, ma è anche giusto essere realisti e rendersi conto del percorso fatto. Vedo traguardi raggiunti, obiettivi ben focalizzati, una tenacia oltre misura. Com’ è iniziata la tua carriera ambientalista?
Gli inizi sono stati i geometri, anni in cui ero rappresentante di classe e di istituto e questo l’ ho dovuto scontare all’ esame di maturità. Mi hanno bocciato due volte. Il diploma è arrivato l’ anno in cui hanno aperto la facoltà di architettura, tento il test, non lo passo, mi ripescano in seguito. Io volevo andare ad Aglhero a tutti i costi quindi mi sono iscritta in produzioni marine e da lì un pò per caso è iniziata la mia carriera ambientalista. Pensate che non sapevo nuotare, avevo perfino paura dell’ acqua.
3 anni così, una tesi sulle linee guida per l’ acquacoltura biologica in Sardegna e poi la decisione di iscrivermi a Sassari alla specialistica in “Gestione dell’ ambiente e del territorio” per la formazione di una figura di collegamento tra gli architetti che studiano il paesaggio e i tecnici botanici, zoologi e geologi. Una figura che dagli anni ’70 spopola in America ma che qui non è richiesta.
Poi è arrivata la svolta con Roma, o meglio una sorta di cambio di direzione che ha aperto un mondo nuovo.
Durante la specialistica ho fatto un master a Roma in “Comunicazione ambientale per la professione giornalistica e la divulgazione socio istituzionale”, un generatore di figure da tramite tra la parte politica e la parte tecnica. Figura fondamentale, che traduce i due linguaggi, ma anche questa non richiesta. Tre mesi di stage nell’ ufficio stampa di Greenpeace e poi sono tornata in Sardegna. Mi mancava un anno di esami per terminare la specialistica, mi sono disinnamorata dell’ ambiente universitario. Allora ho dato, nel giro di tre mesi, nove esami più tesi e mi sono portata a casa la laurea.
Come hai messo in pratica questi anni di formazione?
Tutto è iniziato con l’ organizzazione di un piccolo evento super riuscito, “Rinnovabilmente”, sul vivere sostenibile. Porti le tecnologie sul campo, le persone le vedono, le toccano ed è piu semplice.
Poi ho scelto di fare il back di un anno all’ interno del comune di Sassari e ho lavorato come comunicatrice ambientale al Centro di educazione ambientale di Baratz.
Alla fine di quest’ esperienza ho aperto Wellcomm, agenzia di comunicazione ambientale con cui sviluppo progetti didattici e consulenze per la PA sui temi rifiuti, energia, acquisti pubblici ecologici. Adesso sto portando avanti un’ azione sul gioco d’ azzardo.
Il primo progetto che ti viene in mente?
Sicuramente quello di ecovolontari. Si è aperto un altro mondo. Ti accorgi di quanto sia importante la partecipazione dei cittadini. Bellissimo ed emozionante vedere il confronto tra anziani e ragazzi. Il pensionato che fa il contatto porta a porta e lo studente che mette tutto su internet. Il potenziale è altissimo. Il limite grande è che il cittadino ha una velocità di azione che non viene soddisfatta dalla lentezza dell’ amministrazione. Il progetto va ancora avanti, il comune l’ ha fatto suo e si è formata un associazione di ecocittadini.
Un giorno così per caso scopri via Roma 105 e un mondo nuovo…quello del Coworking.
Tutto iniziò così. Nel 2013 vado a trovare un’ amica a Milano che mi porta al Lab. Lei era una hosting, dava lavoro in cambio dell’ utilizzo dello spazio. Al mio ritorno in Sardegna la decisione.
Per cinque anni abbiamo organizzato il centro in fiore, una collaborazione di 10/15 persone, tutti professionisti che mettevano insieme le loro idee. Crescendo come manifestazione siamo cresciuti come comunicazione e da lì la constatazione: “Se fossimo tutti nello stesso spazio si potrebbe lavorare meglio no?” Ad aprile 2014 abbiamo iniziato letteralmente a pagare l’ affitto. Nello stesso periodo mi è arrivata la proposta per la candidatura comunale.
Spieghiamo nei dettagli di cosa si tratta. Che cos’è via Roma 105?
Il coworking è uno stile di lavoro che prevede la condivisione di un ufficio, mantenendo un’attività indipendente. Attrae tipicamente liberi professionisti e persone che viaggiano frequentemente. Professionisti liberi di lavorare o meno in gruppo..vengono e si fanno il loro lavoro..ma il mio obiettivo è che ognuno faccia il suo piccolo e la loro parte per un obiettivo comune. Lo spazio da servizi e il servizio è la scrivania, lo spazio per poter lavorare ed eventulamente delle consulenze che dipendono da me e io ti posso essere d’ aiuto per quel che riguarda l’ ideazione…non è un’ idea, è un’ attitudine. Generalmente metto in moto delle macchine. Per tutto il 2015 ho fatto una scuola di Business Coaching tra Cagliari e Roma. All’ interno dello spazio abbiamo figure come fotografi, videomaker, architetti, grafici, una grafologa.
Il progetto piu bello fatto è stato S.E.G.N.I. , Sostenibilità-enogastronomia-gioco-natura-ingegno, al mercato civico di Sassari. Un progetto completamente autofinanziato da noi. Esperienza che ci ha dato dimostrazione che quel tipo di attività funziona e che le relazioni a catena portano a grossi risultati.
Prossimo obiettivo?
Sicuramente la Fiera in programma ad Ottobre. Per far toccare con mano che abbiamo bisogno di ecosostenibilità, del giochino di legno anzichè di quello di plastica, della frutta coltivata nell’ orto sardo che ha un sapore autentico e genuino. Perchè non è importante vendere oggetti, ma emozioni ed esperienze.
di Ilaria Rundeddu