Alla scoperta dei mulini a vento, i 5 più belli d’ Europa
Il mulino a vento è una struttura costruita per sfruttare l’energia del vento e, attraverso l’utilizzo di pale, per trasformarla in energia meccanica, utilizzabile per scopi o processi agricoli, artigianali e industriali. Secoli fa, i mulini a vento venivano utilizzati per macinare grano, pompare acqua, o entrambi. La maggior parte di quelli moderni utilizzano turbine per generare elettricità oppure pompe per pompare l’acqua e drenare il terreno o estrarre acqua dal sottosuolo.
Sono sicuramente una delle icone più note dell’ Olanda, ma sono sparsi in tutta Europa. Facciamo un tour tra i giganti che ispirarono Don Chisciotte, oggi trasformati in hotel e musei.
Kinderdijk, Olanda
Sono 19 i mulini di Kinderdijk, a pochi chilometri da Rotterdam, in Olanda; risalgono al 1740 e, solo d’estate, sono ancora funzionanti: seppur lenti e rumorosi, per la loro importanza storica, economica e sociale l’Unesco li ha dichiarati patrimonio dell’umanità. Simboli incontrastati del Paese, proprio come gli zoccoli e i tulipani, questi maestosi mulini a vento sorgono su due file opposte nei dintorni del borgo di Kinderdijk, tra gli sconfinati prati erbosi della pianura dell’Alblasserwaard, punteggiata da casolari, residenze di campagna, castelli e vigorosi canali d’acqua. E’ bello arrivarci in bicicletta, pedalando dal borgo di Bunnik o da Gouda, centro famoso per i suoi formaggi, magari a maggio quando in tutto il Paese – quest’anno il giorno 14 – si festeggia la giornata nazionale dei mulini. Tra le 19 strutture, 9 a base circolare e 10 a base ottagonale, soltanto una è aperta al pubblico: visitando il mulino Nedrwaardmolen 2, a base circolare, si può capire come vivevano e lavoravano le famiglie dei mugnai olandesi alla fine del Settecento.
Consuegra, Spagna
Dodici maestosi mulini a vento, candidi e cilindrici, spuntano sotto il sole di Castiglia-La Mancha, nel cuore della Spagna, tra rocce calcaree erose dal vento e dall’acqua, pianure aride, distese di ulivi e colline color ocra e tabacco. Qui, a sud di Toledo, nei dintorni del borgo di Consuegra, dove la natura è capricciosa e la mano dell’uomo ha costruito castelli, monasteri e strade che invogliano al viaggio, si trovano ancora i tondi e giganteschi mulini, oggi bellissimi da fotografare, che Miguel de Cervantes descrisse nel suo celebre romanzo Don Quijote de la Mancha. In tutta la regione appaiono i mulini a vento, a gruppi e disposti su più file, il cui fascino riporta alle leggendarie gesta dell’hidalgo don Chisciotte che scambiò le alte strutture pietrose per temibili giganti da combattere. Oggi è stato creato un percorso, la ruta de Don Qujote, che ripercorre i luoghi descritti da Cervantes e che si sofferma proprio nei pressi di ognuno dei dodici mulini, disposti sul roccioso colle Calderico e battezzati con nomi estratti dall’immortale opera di Cervantes. Tra queste strutture, quattro dei quali con meccanismi ancora in ottimo stato, spicca il mulino Sancho, risalente al XVI secolo e oggi scenario della locale festa dello zafferano di Consuegra.
Koufonissi, Grecia
Sulla minuscola isola greca di Koufonissi, quattro chilometri quadrati di spiagge deserte bagnate da un Egeo incontaminato, si può alloggiare in un vero mulino. La struttura, tonda e compatta, da dieci anni fa parte di un residence, Windmill Villas, che offre tutti i comfort e una vista suggestiva sul mare e su un porticciolo dove l’acqua è trasparente come quella di una piscina. La vista lascia senza fiato e la struttura, che risale al 1830 ed è protetta dal ministero dei Beni Culturali, regala emozionanti e paradisiache vacanze di mare alle Cicladi, a sud di Naxos. L’isola greca è formata da due piccole parti: Kato, deserta e selvaggia, e Ano dove, sulla costa sudoccidentale, si trova l’unico centro abitato, Chora, su una baia riparata dal meltèmi dove attraccano i traghetti provenienti dal Pireo e dalla vicina Naxos. Un vecchio mulino a vento sulla cima della collina, visibile dal traghetto prima di entrare in porto, accoglie turisti e amanti del mare.
Trapani, Italia
Antichi mulini a vento a sei pale, perfettamente restaurati e ancora funzionanti, sorgono nelle saline della Laguna di Trapani, lungo la “via del sale”, nel cuore della riserva naturale dello Stagnone. Si intravedono maestosi lungo il litorale che collega Trapani a Marsala, nella Sicilia occidentale, costruiti nel Cinquecento per macinare il sale o pompare l’acqua di mare da una vasca all’altra. E’ un territorio bellissimo e ricco di storia, di fronte all’isola di Mozia, che regala scorci e panorami suggestivi, punteggiati dai mulini, eretti in cima alle torri dei castelli o sulle alture. Sono stati tutti restaurati e alcuni trasformati in alberghi e musei. Merita una visita attenta il mulino d’Infersa che, assieme ad altre due mulini perfettamente funzionanti, fa parte di un percorso museale e multimediale all’interno delle saline Ettore e Infersa che includono anche il centro visitatori, la bottega del sale, una degustazione gastronomica, la possibilità di alloggiare in un piccolo albergo e passeggiate sull’isola Lunga, solitaria e affascinante, dove ci si immerge in una vasca rigenerante o ci si sdraia sulla crosta di sale. Aperto al pubblico tutto l’anno, il mulino d’Infersa è alto quasi 13 metri e a forma di stella; risale al XVI secolo ed è tra i più grandi di tutta l’area delle saline: gioiello di archeologia industriale, il suo ruolo è da sempre quello di sfruttare la forza del vento per attivare le macine destinate alla lavorazione del sale. Gli ingranaggi in legno – l’uso del ferro è ridotto al minimo per la presenza del sale – determinano la velocità di rotazione delle macine, fino a centocinquanta giri al minuto; nel vano superiore sono visibili ancora le macine per produrre la farina mentre nella parte inferiore si trova il meccanismo rotante.
Zaanse Schans, Olanda
A Zaanse Schans, piccola comunità nell’area di Zaandam, nell’Olanda settentrionale, c’è una forte concentrazione di mulini a vento – se ne contano più di mille – che sembrano riportare i visitatori indietro nel tempo. Costruiti a partire dal Trecento lungo il fiume Zaans, molti di questi storici mulini e alcune case risalenti al Settecento sono ancora in ottimo stato e rappresentano una forte attrazione turistica, tant’è che alcuni si visitano all’interno dove è possibile avvicinarsi ai meccanismi e alle tavole di legno per scoprire come erano fatti. Il modo migliore per apprezzare la bellezza e maestosità dei mulini è navigare in battello lungo il fiume e passeggiare magari in bicicletta in questo angolo di paradiso. I primi mulini risalgono al 1321 e venivano sfruttati per muovere l’acqua e macinare la farina; poi furono costruiti altri mulini, usati come frantoi per l’olio, per la carta, per il cacao, per la mostarda e persino per il cemento. I mulini della zona vennero costruiti anche per rompere le pietre che servirono per costruire gli attuali palazzi di piazza Dam ad Amsterdam. Nel Novecento i mulini furono sostituiti con i motori a vapore e il loro numero diminuì fino a poche decine; è per questo nel 1925 l’associazione Vereninging De Zaansche Molen decise di conservarne le strutture rimaste per poter mostrare alle nuove generazioni la storia e l’importanza dei mulini a vento nel Paese. Nel 2007, inoltre, è stato costruito un nuovo mulino sullo stampo di quelli storici che ospita all’interno un video sulla storia della realizzazione dei mulini.
di Ilaria Rundeddu