La caduta dei capelli o Alopecia a cura del Dr. Paolo Greco
La perdita di peli o capelli in zone cutanee dove essi sono normalmente presenti, prende il nome di alopecia.
Il termine deriva da alopex (volpe), in riferimento proprio alla muta cui va incontro questo animale, perdendo un grande quantitativo del suo pelo. In Italia si stima che circa 11 milioni di persone soffrano di alopecia, una condizione che spesso ha forti ripercussioni psicologiche fino al punto di precludere, talvolta, i rapporti sociali.
Nella cultura occidentale l’attenzione e la preoccupazione per la “capigliatura” riveste una grandissima importanza, seconda soltanto a quella rivolta al proprio peso corporeo e quindi all’obesità.
Nelle altre culture, invece ,i capelli hanno una importanza primaria, dal momento che il sovrappeso viene considerato come sinonimo di benessere e prosperità.
Quando possiamo parlare di alopecia, ossia quando stiamo veramente perdendo i capelli?
Generalmente una perdita giornaliera di 50-70 capelli è fisiologica. I capelli, infatti, ciclicamente crescono e cadono, venendo rimpiazzati da un nuovo pelo prodotto dal follicolo pilifero. La caduta fisiologica è più evidente in alcuni periodi dell’anno, ossia in autunno ed in primavera.
Quando, però, i capelli persi quotidianamente sono più di 100, la caduta si protrae nel tempo e la cute del cuoio capelluto diviene visibile, sicuramente è subentrata una caduta patologica, ossia un’alopecia, che talora è solo transitoria, ma altre volte può essere cronica e progressiva.
Quali sono le cause di alopecia?
La caduta dei capelli viene determinata da fattori genetici, che sono “scritti nel nostro DNA” , e da fattori acquisiti. Quelli maggiormente in causa sono i farmaci, le malattie autoimmunitarie, le infezioni, il fumo di sigaretta, gli stati febbrili, le alterazioni nutrizionali e ormonali, alcune patologie sistemiche, il deficit di oligoelementi, il post-partum e da ultimo, ma non in ordine di importanza, lo stress.
Come si diagnostica un’alopecia?
La diagnosi spetta sicuramente allo specialista, ossia il Dermatologo.
Le tecniche diagnostiche utilizzate sono numerose, come il pull test, il wash test, l’esame microscopico e dermatoscopico, la biopsia cutanea con successivo esame istoplatologico.
Tra questi l’esame dermatoscopico in epiluminescenza è quello largamente più utilizzato. Si tratta di una metodica non invasiva, che consente di valutare la struttura del capello e la cute del cuoio capelluto, consentendo, nella stragrande maggioranza dei casi, di formulare una diagnosi di certezza.
Nei casi dubbi e soprattutto nelle forme autoimmuni di alopecia, le cosiddette “alopecie cicatriziali”, si rende necessaria la biopsia cutanea, ossia il prelievo di pochi millimetri di cute del cuoio capelluto ed il successivo esame istologico.
Ci sono dei miti che si sente di sfatare riguardo alla caduta dei capelli?
Sicuramente sì. In primo luogo non è vero che usare il gel, lavare i capelli ogni giorno, fare una tintura o la permanente (se correttamente eseguite!), usare cosmetici, portare il casco o il cappello facciano cadere i capelli.
E’ vero, invece, che il cloro presente in piscina, l’utilizzo esagerato di phon e piastra, l’eccessiva pettinatura o spazzolatura danneggiano il fusto del capello.
Quali cure e trattamenti esistono per la caduta dei capelli?
Esistono numerosi farmaci in grado di contrastare l’alopecia e la loro efficacia è tanto maggiore, quanto più precocemente viene iniziato il trattamento.
Di fondamentale importanza è innanzitutto individuare la causa che ha determinato la caduta dei capelli, solo allora sarà possibile somministrare un’adeguata terapia.
Sconsiglio vivamente di intraprendere trattamenti “fai da te” o suggeriti dal farmacista, piuttosto che dall’amico. Infatti molte terapie, oltre che essere un dispendio inutile di tempo e denaro, possono essere controindicate o addirittura rischiose.
E’sempre buona regola, quindi, affidarsi al Medico , anche perché alcune forme di alopecia possono essere la spia di malattie ben più gravi.
Che cosa può dirci dell’autotrapianto di capelli?
E’ un’ottima tecnica, poco invasiva, che prevede l’estrazione di singole unità follicari dalla regione posteriore del cuoio capelluto ed il loro impianto nelle sedi deficitarie.
Tuttavia non è sempre praticabile, sia per l’esistenza di un numero esiguo di unità follicolari nelle sede “donatrice”, sia perché non è fattibile in alcune tipologie specifiche di alopecia.
Dottor Paolo Greco per Rivista Donna