Kate Middleton: Keira Knightley dichiara “Peggio di Weinstein”

La Duchessa perfetta dopo ogni parto? Per l’attrice questo è impensabile. La star ha attaccato la moglie del principe William per la pressione di apparire sempre immacolate dopo aver dato alla luce un figlio.

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E’ stato durissimo l’attacco dell’attrice Keira Knightley contro la duchessa di Cambridge Kate Middleton.

È peggio di Harvey Weinstein

Ha dichiarato nell’intervista rilasciata al quotidiano britannico The Guardian.

L’attrice britannica, che ha interpretato un ruolo in Orgoglio e pregiudizio, è stata appena nominata Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico dal principe Carlo che l’ha ricevuta a Buckingham Palace.

Le ha provocatoriamente precisato che Weinstein il regista attaccato in questi ultimi tempi:

“Ha fatto anche molte cose buone al contrario di Kate”.

Spieghiamo il perché di tanto accanimento.

Kate Middleton che ha lasciato l’ospedale solo dopo 7 ore dalla nascita del terzogenito si presta ad un candido e ipocrita resoconto della maternità”

Ha scritto Keira nel saggio “Feminists Do not Wear Pink (And Other Lies)“. 

La Knightley ha partorito la figlia Edie tre anni fa, il primo maggio, il giorno prima che la Duchessa  desse alla luce Charlotte la sua seconda figlia.

Kate come ben ricordiamo, Kate è uscita dall’ospedale poche ore dopo aver partorito con il viso truccato e i tacchi. 

Per Keira l’esperienza è stata diversa e tiene e precisarlo.

Vomito, sangue e la sensazione di tentare di sopravvivere“, ha raccontato la star, sottolineando “Hai mostrato la faccia che il mondo vuole vedere… Stai lì buona con la tua bambina e fatti sparare da un branco di fotografi di sesso maschile“.

Kate nelle foto è in piedi, davanti al Lindo Wing del St. Mary Hospital di Londra con sua figlia Charlotte, sorridente, visibilmente a suo agio con William la neonata e lo stuolo di paparazzi.

Nel saggio non manca il riferimento al momento in cui a Knightley si sono rotte le acque mente camminava Clerkenwell Road, bagnando i suoi pantaloni preferiti rimasti”incrostati e appiccicosi” di liquido amniotico. 

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L’attrice, fa sapere di non avere apprezzato le “apparizioni” post-parto della moglie di William perché “irrealistiche” per tutte le altre donne.

Come sappiamo l’etichetta va oltre la realtà. La posizione nella linea di successione di deve sempre riflettere in ogni ogni occasione. Il “ranking” deve trasparire dal mondo in cui la Royal Family si mostra in pubblico e si mette in posa nelle foto ufficiali, nelle processioni, parate ed i Royal Wedding.

Questo sarà il motivo principale del perché la famiglia Reale affascini tanto dopo secoli di storia e tradizioni?

Keira Knightley non la pensa in quel mondo, nel saggio infatti descrive la sua gravidanza.

“Nascondi. Nascondi il nostro dolore, i nostri corpi che si sono spezzati, il nostro seno dolorante, i nostri ormoni che infuriano. Sembra bello, Kate, non mostrare il tuo campo di battaglia. Sette ore dopo la tua lotta con la vita e con la morte, sette ore dopo che il tuo corpo si è spezzato e ne è venuta fuori una vita sanguinante e urlante. Non mostrarlo. Stai lì con la tua bambina tra le braccia e fatti fotografare da decine di fotografi di sesso maschile”.

“La mia vagina si è spezzata. Tu sei nata urlando e con le braccia per aria. Ti hanno messo su di me, continuavi a urlare. La tua testa era deformata. Ricordo, sì, il vomito, il sangue, i punti. Ricordo il mio campo di battaglia. Il tuo campo di battaglia e la vita pulsante. E noi siamo il sesso debole? Davvero?”

Di certo non è un segreto come nascano i bambini, e sappiamo bene, senza che Keira lo ricordi, che non è tutto rose e fiori.

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A poche settimane da parto di Pippa Middleton, e nel mentre girano voci su una possibile gravidanza di Meghan Markle, in un certo senso si spera di vedere i membri della Royal Family sempre attorniati da uno “stato di grazia”.

I dolori del parto, sopratutto quelli reali possono rimanere privati, ad al mondo viene solo mostrata la parte reale della Monarchia, come ben si sa.

Alla fine è questo ciò che significa avere il “sangue blu”