Donne: la felicità corre su due ruote
Per oltre 7 donne su 10 la vita quotidiana è migliorata dopo essere diventate Biker
Senso di libertà, voglia di indipendenza e ricerca di benessere psicofisico. Sono queste le motivazioni che, secondo studi internazionali, spingono sempre più donne a decidere di salire in sella a una moto, abbattendo gli stereotipi legati ad un mondo considerato prettamente maschile: da un sondaggio di Motorcycle Industry Council è emerso che il 74% delle biker ha manifestato un miglioramento della propria vita dopo aver iniziato un’avventura su due ruote.
Sfrecciare su due ruote non è più una prerogativa del mondo maschile. Infatti, come evidenziato da una ricerca condotta negli Stati Uniti dal Motorcycle Industry Council e pubblicata su Forbes, una donna su cinque è proprietaria di una moto e l’85% delle decisioni d’acquisto è influenzata dal genere femminile, dato in netto rialzo rispetto al passato. Ma cosa le spinge a lanciarsi in questa nuova avventura? Secondo un sondaggio pubblicato su Los Angeles Times, sono soprattutto il senso di libertà, la voglia di indipendenza e la ricerca di un benessere psicofisico le motivazioni che portano molte donne a diventare biker: il 37% delle intervistate ha ammesso di sentirsi più felice e sicura di sé in sella a una moto, e il 74% ha ammesso che la propria vita è migliorata dopo aver iniziato a viaggiare su due ruote. Ma non è tutto, perché il 60% delle motocicliste ha evidenziato un miglioramento delle proprie condizioni psicofisiche, spesso danneggiate da stress quotidiano e ansia, ed il 50% una maggiore stabilità con il proprio partner. Il boom di centaure è esploso in America dove rappresentano il 19% del totale dei motociclisti, e si è esteso in Italia, dove, nella sola città di Milano, le donne appassionate al mondo delle due ruote sono aumentate del 32,4% negli ultimi 5 anni.
“Sono lieta di constatare che il numero delle donne appassionate alle due ruote sia cresciuto in maniera notevole negli ultimi anni, segnale di un grande cambio di rotta rispetto al passato e di un abbattimento definitivo di stereotipi legati al mondo maschile. Viaggiare in sella a una moto equivale a sentirsi più felici e appagate, perché guidarla è una scelta personale – ha spiegato Eliana Macrì, presidente di BikerX, la nuova scuola di guida sicura dedicata alle centaure e alle nuove generazioni di motociclisti – Da qui il nostro claim Quattro ruote trasportano il corpo, due ruote trasportano l’anima. Ma per iniziare è necessario conoscere attentamente le norme di sicurezza stradale, lo stile di guida e le proprie attitudini. Per queste ragioni abbiamo fondato una scuola che non solo offre corsi di vari livelli dedicati a neofiti, neopatentati o a chi vuole migliorare la propria tecnica di guida, ma promuove la conoscenza e la cultura delle due ruote attraverso eventi in cui verranno combinati tecnica di guida, il piacere del turismo in moto e la passione per questa compagna di viaggio”.
Ma a quando risale il connubio donna e motori? La pioniera delle donne motocicliste fu Vittorina Sambri, che negli anni ’20 sfidò i suoi colleghi a bordo di una monocilindrica. Sono state numerose le biker che hanno seguito il suo esempio e hanno lasciato una grande impronta nel mondo motociclistico: da Gina Bovaird, prima e unica donna a correre nella classe 500 del Motomondiale, a Beryl Swain, che nel 1962 gareggiò in sella a un Itom 50 al Tourist Trophy, fino ad arrivare a Kiara Fontanesi, sei volte campionessa mondiale di motocross, e Ana Carrasco, giovane pilota spagnola che all’età di soli 21 anni ha vinto l’alloro nella classe Supersport 300. Il fenomeno delle centaure si è esteso anche al grande schermo e nel corso degli anni sono state numerose le attrici protagoniste di pellicole in cui hanno scorrazzato su due ruote: da Pamela Anderson in Barb Wire a Uma Thurman in Kill Bill, da Angelina Jolie in Tomb Raider a Carrie-Ann Moss in Matrix: Reloaded, fino ad arrivare a Halle Barry in Catwoman e Scarlett Johansson in Avengers: Age of Ultron.
Ma non è tutto. Gli effetti benefici derivati dal viaggiare in moto sono stati confermati anche da una ricerca condotta dal Semel Institute for Neuroscience and Human Behavior di Los Angeles e pubblicata su USA Today, secondo cui andare su due ruote riduce l’ormone dello stress del 28%, aumenta il battito cardiaco dell’11% e il tasso di adrenalina del 28%, e permette di ritrovare la pace interiore. Ma per alcune donne la libertà di viaggiare su due ruote è anche un modo per sentirsi emancipate e più sicure: secondo un sondaggio pubblicato sul New York Times il 68% delle donne arabe, finalmente libere di guidare dopo l’abolizione del divieto la scorsa estate, ha ammesso di sentirsi più accettata a bordo di una moto.