La moda oggi – di Crisitina Vannuzzi
Talento, follia, bellezza, genio, fantasia
ma anche inquinamento
Quando la moda diventa un problema ambientale
Le Nazioni Unite hanno stilato una lista di 17 “Obiettivi di Sviluppo Sostenibile” da centrare entro il 2030. Sono traguardi da tagliare in tutti i settori produttivi, ma raggiungerli nel settore della moda, che da solo vale a livello globale 2,5 migliaia di miliardi di dollari e potrebbe innescare un effetto domino con ripercussioni enormemente positive sullo stato di salute dell’ambiente.
Si accendono le luci sul grande palcoscenico di Milano Fashion Week e White, edizione 2019, di quella che è la capitale della moda Donna, fiera internazionale dell’abbigliamento femminile che porta tante novità focalizzando sulla ricerca e sostenibilità delle produzioni delle aziende della moda, tra passione per l’outdoor e attitudine fashion.
Ricerca e sostenibilità che rappresentano un atto di accusa riferito all’industria della moda, verso la cosiddetta moda facile e veloce, capace di produrre fino a 52 micro stagioni in un anno, ma che evidenzia come, in un’ottica di marketing, la sostenibilità ambientale e sociale può realmente diventare una grande opportunità per l’intera industria: è solo comunicando al mercato questa ecologia di filiera, infatti, che il consumatore finale può comprendere, e in ultima fase premiare, il valore dell’intero processo produttivo.
Una bambola, l’immagine lieve, leggera di un balocco legato alla nostra fanciullezza, dove lo spettatore è preso per mano per fargli vivere un viaggio immaginario, abbinando lo spettacolo della moda ai colori e la fantasia dell’infanzia, una immagine virtuale piena di sogni, colori e passioni, gioie e dolori, come la vita…….. la collezione Spring Summer 2020 di Balossa diventata contenitore di sogni e di ricordi, facendolo diventare, da memoria, uno scambio di arte e di talento, dunque un crocevia di cultura, mutando armoniosamente un simbolo delle bambine di tutto il mondo, rendendolo moderno, inedito e vivibile, una collezione POP, il POP colto di Balossa 2020.
Tessuti: Il tema primario, il cotone organico, sostenibilità e ambiente: ormai la produzione di Balossa è impegnata nel progettare collezioni che possono essere sostenibili, realizzate impiegando tessuti che derivano da una filiera che segue processi produttivi certificati e che utilizza fibre naturali, infatti nella Collezione SS 2020 sono stati usati cotoni organici, fibra che dona ai pannelli leggerezza e trasparenza, usando stampe dai coloranti senza chimica.
Il taglio vivo: Orli dei pantaloni e gonne a taglio vivo, come un lavoro non finito, è il leit motiv della collezione.
La Camicia bianca: E’ sempre la base del concetto di Balossa, che parte dalla camicia bianca, immacolata, che prende luce e ombra dai tagli, ma si fa particolare dalle frasi sulle maniche, come indossare parole che un innamorato vuol dire……dai tagli, dalle diverse lunghezze, dai colli, dai rever.
Come afferma Indra Kaffemanaite, la giovane stilista del Brand Balossa, che spiega che il mondo della moda si sta muovendo molto verso il riciclo osservando che il consumatore finale è molto attento all’ acquisto, una osservazione seguita con attenzione dai buyer che sono mobilitati a sostenere l’unione della grande creatività della moda alla sostenibilità.
La giovane stilista ci spiega: La moda è realmente tossica, i vestiti in circolazione sono secondi solo al petrolio quanto a inquinamento, non a caso gli oceani si sono trasformati in isole di plastica che finiscono per uccidere tutto l’ecosistema. Otre alla plastica non dimentichiamo l’inquinamento chimico prodotto dalle fabbriche, quello dei pesticidi nei campi di cotone, lo spreco di acqua ed energia che impattano sul riscaldamento globale. E poi le fibre…..il poliestere emette più co2 del cotone e si smaltisce con difficoltà, le fibre sintetiche, come il nylon, l’elastan e il poliestere hanno gli effetti peggiori sull’ambiente, in quanto materiali plastici, derivano dal petrolio, la viscosa, molto comune perché dà un effetto simile alla seta ma a prezzi decisamente più bassi, viene ricavata dalla cellulosa, e il suo processo produttivo è altamente inquinante.
Parlando del suo Brand Indra Kaffemanaite aggiunge: Il tema primario del nostro Brand è la sostenibilità, ormai la produzione di Balossa è impegnata nel progettare collezioni sostenibili, realizzate impiegando tessuti che derivano da una filiera che segue processi produttivi certificati e che utilizza fibre naturali, infatti nella Collezione Balossa Spring Summer 2020 sono stati usati cotoni organici, fibra che dona ai pannelli leggerezza e trasparenza, usando stampe dai coloranti senza chimica. Ormai sulle etichette dei Brand più importanti vengono infatti menzionate le provenienze dei materiali e le loro lavorazioni, segnalando che il mondo del tessile sta cambiando, non con la velocità necessaria, ma lentamente sta cambiando, è urgente investire nelle nuove tecnologie e nella stampa digitale per i tessuti. Le grandi aziende multinazionali come HM, Nike, CA, sono state le prime ad adeguarsi al mercato e lavorano con tessuti riciclati e con materiali organici, come il cotone organico, non dimenticando che il settore della moda è il secondo al mondo per inquinamento.
Clothing: BALOSSA SS20
Via Tortona 27 – SuperStudiopiù – Stand 2
Stilista: Indra Kaffemanaite
press@balossashirt.com
Cristina Vannuzzi