Giochi di Tokyo, Bach ci crede ed esclude un nuovo rinvio
O nell’estate 2021 o mai più. Le Olimpiadi di Tokyo non potranno più subire alcuna proroga, o spostamenti, se non altro “perché gli atleti – come ha ammesso il presidente del Cio, Thomas Bach – non possono vivere nell’incertezza”.
Il numero 1 dello sport mondiale, in una lunga intervista concessa alla Bbc, ha rivelato che non esiste un piano b e “non esisteva nemmeno quest’anno”, perché i “Giochi sono un evento che coinvolgono tante, troppe persone dal punto di vista organizzativo”. “Le Olimpiadi a porte chiuse non è quello che vogliamo o immaginiamo – ha spiegato, a proposito dell’evento a cinque cerchi previsto dal 23 luglio all’8 agosto dell’anno prossimo -. Quella giapponese potrà essere una manifestazione unica, in grado di inviare un messaggio di solidarietà tra tutti i Paesi del mondo, ma anche di celebrare il trionfo sul coronavirus”.
E in caso non potesse andare in scena? Bach non ha dubbi: “Verrà annullata, non spostata nuovamente. Tuttavia, adesso non è facile parlarne: quando avremo una visione su come sarà il mondo nell’estate 2021, prenderemo le decisioni più appropriate.
Ci affidiamo all’Oms, in modo da organizzare i Giochi in un ambiente sicuro per tutti. Però, dobbiamo essere pronti a ogni scenario”.
Il Cio ha stanziato 800 milioni di dollari per contribuire all’impatto finanziario causato dal rinvio di Tokyo 2020. Il costo aggiuntivo totale per il Giappone è stato stimato tra i 2 e i 6 miliardi di dollari. Bach ha detto che ci dovrebbero essere anche tagli ai Giochi di Tokyo. “Saranno sicuramente diversi, devono essere diversi – ha detto -. Se tutti abbiamo imparato qualcosa durante questa crisi, allora bisogna pensare all’essenziale e non tanto alle cose belle da avere. Questa concentrazione sull’essenziale dovrebbe riflettersi sull’organizzazione dei Giochi… Non ci dovrebbero essere tabù”.
Bach si è detto “felice” per la ripartenza della Bundesliga nella natia Germania. “Vorrei che tutti gli altri sport tornassero – ha detto – mi auguro che questo sia il primo passo.
Lo sport deve rispettare le regole, come qualsiasi altra organizzazione, però bisogna riprendere. L’importante è farlo in modo responsabile. Lo sport è un fattore economico molto importante. Abbiamo studiato che circa il 3% di tutti i posti di lavoro offerti in Europa sono legati allo sport; per questo esortiamo i Governi a onorare e riconoscere il ruolo dello sport, includendoli nei propri programmi di rilancio”.