“Luigi”, l’opera artistica dedicata a Gigi Riva

Scritto e diretto da Giorgio Pitzianti e realizzato in coproduzione con il Conservatorio di Cagliari, con il patrocinio del Comune di Cagliari e della Regione Sardegna, andrà in scena l’11 novembre 2021 alle 21 nell’’Auditorium del Conservatorio, “Luigi” l’opera artistica dedicata alla vita di Gigi Riva.

Tutti conoscono le gesta del campionato che nell’aprile 1970 regalò, con i suoi gol, al Cagliari e a tutta la Sardegna lo storico scudetto, ma in pochi hanno avuto la possibilità di scavare nel Luigi uomo e il progetto del creativo Giorgio Pitizianti è finalizzato proprio a questo. Un viaggio per raccontare sentimenti ed emozioni di un uomo che si ripercuotono nel suo vissuto più intimo e che trovano radici nell’infanzia e nell’adolescenza.

“Abbiamo sposato questo progetto – il commento del Sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu intervenuto alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa – perché ha un valore importante che deriva dal fatto che noi siamo abituati a conoscere delle persone celebri per quello che si vede all’esterno, da spettatori, e non abbiamo mai la capacità di pensare che sono delle persone come le altre. Hanno alle spalle un vissuto, una storia, dei valori e nel caso di Riva forse ne hanno qualcuno in più. A Cagliari tutti lo conoscono, resta l’essenza della sua storia perché la persona Gigi è uscita solo in minima parte. Ha fatto una scelta di vita importante, rinunciando scientemente e senza che apparisse un sacrificio, a poter avere migliori fortune economiche di quelle che ha avuto, preferendo immedesimarsi nella storia di un popolo”.

All’incontro con i cronisti che si è tenuto oggi, giovedì 30 settembre 2021 presso il Conservatorio di Cagliari, oltre al primo cittadino del capoluogo sardo, hanno preso parte anche l’Assessora alla Cultura del Comune di Cagliari, Dolores Picciau, Roberta Loi in rappresentanza della Regione Sardegna, il Direttore del Conservatorio, Aurora Cogliandro, il compositore Christian Cassinelli e l’autore dell’opera, Giorgio Pitzianti.

“Abbiamo sposato questo progetto – il commento dell’Assessora Picciau – perché parliamo di un mito come quello legato a Riva che non può ridursi ad una epopea calcistica passata, seppure esaltate e irripetibile. La sua fama trasversale indica che quelle gesta hanno interpretato un profondo bisogno collettivo di una Sardegna vincente contro ogni previsione e di un popolo finalmente unito sotto un’unica bandiera inclusiva. Un vissuto che ha tanti elementi di riscatto che possono essere da esempio per tanti giovani. Per questo motivo anche l’arte deve omaggiare questo fenomeno con un tributo capace di risvegliare emozioni collettivo, con epicentro Cagliari, per irradiarsi a tutti coloro che si riconoscono nei valori praticati da un Mito mondiale”.

Non certo casuale la data scelta per l’anteprima dell’opera, l’11 novembre, quindi 11/11, per riportare alla memoria quel numero che, sulle spalle di Riva, ha fatto sognare intere generazioni dagli anni settanta a oggi. E per rappresentare il “Luigi” uomo, il progetto alternerà musica e teatralità, il tutto accompagnato dalla voce calda e carica di emozioni dell’attore Luca Ward.

“L’esigenza – ha spiegato Giorgio Pitzianti – era quella di andare a capire cosa c’era dietro lo sguardo di quest’uomo. Così, con il lavoro di alcuni mesi, abbiamo aperto una sessione creativa e abbiamo sondato le conoscenze che tutti avevano su Riva, oltre lo scudetto, e si è aperto un mondo. Un mondo che poi abbiamo ritrovato nella sue dichiarazioni. Sono grato e mi sento un privilegiato per aver avuto la liberatoria da parte della famiglia Riva per poter sviluppare questo progetto”.

La programmazione, dopo l’anteprima dell’11 novembre, proseguirà nel 2022, con calendario ancora da definire, anche al Teatro Lirico di Cagliari in modo da per ospitare un pubblico ancora più ampio rispetto al Conservatorio.

 

L’autore:

Giorgio Pitzianti, cagliaritano, 38 anni, sposato e padre di 6 bambini, è a capo di uno studio
creativo che riunisce professionisti che spaziano dalla narrativa, alla grafica, all’architettura,
alla fotografia, alla cinematografia e alla musica e che oggi vantano importanti collaborazioni
con brand e società.
Lo studio è oggi un riferimento anche per agenzie pubblicitarie e di produzione, ed è
coinvolto in progetti ad ampio respiro nazionale ed internazionale.
Oggi l’attività si concentra maggiormente sullo sviluppo di progetti artistici, tra questi
proprio “Luigi”. E pur continuando a collaborare con alcuni importanti realtà anche per lo
sviluppo di campagne pubblicitarie e progetti di design, si è voluto decisamente restringere
il portfolio clienti per esprimere una più alta qualità e unicità del lavoro proprio sulle nuove
iniziative che vedranno la luce a partire dalla seconda metà del 2022.
Una sintesi creativa, quella di Giorgio Pitzianti, orientata alla scrittura e alla produzione di
opere artistiche, cinematografiche, fotografiche e musicali, audaci ed inedite, sempre più
indirizzate e rivolte ad importanti player e piattaforme tv improntate costantemente sulla
creazione di nuovi format che possono essere fruibili in rete, in tv o esclusivamente in teatro

 

Il progetto:

Il progetto ‘Luigi’ nasce da una profonda riflessione su cosa possa celarsi dietro lo
sguardo, il carattere e le scelte di vita fatte da Gigi Riva. Si potrebbe pensare,
legittimamente, che lui sia un uomo che abbia avuto tanto in fama, successo, gloria, cioè
in tutto quello che sono le aspirazioni di molti, e probabilmente – senza ipocrisia – quelle
di tutti.
Si potrebbe dire che Riva incarni la figura del “superuomo”.
Lui, il mito per un popolo e per tutto il movimento calcistico italiano e non solo.
Una leggenda, per quanto è riuscito a fare e ad offrire con la sua forza e con il suo
carisma. Certamente per tutti noi è così.
Ma oggi Luigi, quanto si ritrova in tutto questo pur rimanendo grato di ogni
riconoscimento ricevuto e che ancora riceverà?
Il mio pensiero, o meglio il mio “dubbio”, è stato alimentato da una lunga ricerca:
dal leggere le sue dichiarazioni pubbliche, tutti i libri in suo onore scritti fino ad oggi,
visionando più volte i documentari o gli speciali che sono stati realizzati nel tempo, tutti
i contributi che sono a disposizione su internet e che ne hanno raccontato le diverse
sfumature umane e sportive, o quelli dove lui stesso si racconta.
Più ricercavo e analizzavo quanto raccoglievo, più la mia riflessione si concentrava solo
sulla parte strettamente umana, e vedevo inoltre prendere forma davanti a me, le sue
tracce autobiografiche che davano manforte ad una mia intuizione.
Mi sono dunque ritrovato ad intraprendere un “viaggio” introspettivo:
Io mi immedesimavo sempre più in Luigi, e mentre lui nei racconti e nelle gesta si
trasformava nel grande Gigi Riva, nei suoi occhi e nelle sue parole ci vedevo sempre e
solo “Luigi”.
Ho voluto pertanto accendere, nel mio immaginario, una luce in una stanza che penso
fosse custodita nel cuore di quest’uomo, e ho avuto la percezione netta che fosse
profondamente inesplorata e che per accedervi, cioè per continuare il viaggio intrapreso,
fossero necessarie diverse chiavi per superare le ulteriori porte che man mano mi si
presentavano davanti e che lui “indicava”. Non era necessario buttarle giù, ma era
necessario muoversi con cautela così come si fa quando si è al buio per evitare i pericoli.
Le porte saranno rappresentate il giorno della messa in scena dell’opera artistica e
suddividono la vita di Luigi in sei atti; le chiavi, che mi sono servite per varcarle, sono
state l’ontologia, la musica e la rappresentazione visiva che hanno permesso di
sperimentare un’immedesimazione nell’infanzia, nell’adolescenza, nella maturità e nel
presente di Riva ricostruendo un immaginario da restituire con immediatezza.
L’intento dell’opera, un’alchimia di arti, è quello di creare un dialogo intimo tra lo
spettatore e Luigi, seguendo l’intuizione che mi ha portato a sperimentarlo
personalmente tanto da rimanerne coinvolto.
La vera sfida che voglio accendere è proprio quella di intraprendere questo viaggio come
se, in sala, ci fossero solamente Luigi e il singolo spettatore seppur con centinaia di
persone presenti.