Weekend al cinema tanti titoli tra Italia e Usa e poi Ucraina
In sala tornano invece a sfidarsi il cinema italiano e quello americano con titoli adatti al grande pubblico. In mezzo una voce solitaria e potente: quella del cinema ucraino.
– REFLECTION di Valentyn Vasyanovych con Roman Lutskyi, Stanislav Aseyev, Oleksandr Danyliuk, Vasiliy Kukharskiy, Nadiya Levchenko, Nika Myslytska, Andriy Rymaruk, Andrii Senchuk, Igor Shulha, Dmitriy Sova. Il film ci riporta all’appena ieri dell’odierna tragedia guerresca. Il protagonista, è Serhiy, un chirurgo ucraino fatto prigioniero dai soldati russi durante gli scontri per l’autonomia delle regioni russofone dell’Ucraina orientale. Siamo alle radici dello scontro odierno e Serhiy è costretto a vivere l’orrore e il calvario di due popoli, un tempo fratelli, oggi come appena ieri divisi da una faida insensata. Quando il medico, rilasciato, torna a casa, deve cercare la sua normalità familiare e psicologica in un mondo ormai in frantumi.
– CORRO DA TE di Riccardo Milani con Pierfrancesco Favino, Miriam Leone, Pietro Sermonti, Vanessa Scalera, Pilar Fogliati, Andrea Pennacchi, Carlo De Ruggieri, Giulio Base, Piera Degli Esposti, Michele Placido. Con i modi della commedia acre e senza facili buonismi, il regista costruisce il ritratto di Gianni, cinquantenne, affermato, sportivo e dongiovanni impenitente.
Grazie a una serie di equivoci che seguono la morte della madre, l’uomo si trova a far conoscenza con la bellissima Chiara, paraplegica ma piena di vita. Fingendosi anch’egli disabile, Gianni cerca in ogni modo di sedurla, scoprendo poco alla volta che l’amore in lui ha rimpiazzato la pietà e il semplice desiderio di conquista. Il meccanismo sembra mutuato dalla nuova commedia francese in cui si affrontano col sorriso (e il lieto fine) argomenti difficili e dolorosi. In questo caso la riuscita del racconto confida sulla naturale empatia tra Favino e Miriam Leone e sulla libertà con cui il protagonista accetta di dipingersi come un “uomo senza cuore”.
– LICORICE PIZZA di Paul Thomas Anderson con Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn, Bradley Cooper, Tom Waits, Benny Safdie, Emma Dumont, Maya Rudolph, John C. Reilly, Mary Elizabeth Ellis, Joseph Cross, Skyler Gisondo. Colui che la critica celebra tra i maggiori registi viventi affronta una storia d’adolescenza e di formazione calandoci nelle atmosfere della provincia americana degli anni Settanta tra palpiti amorosi e sogni ad occhi aperti proiettati nel futuro. La scintilla, tra un litigio e un’amicizia, scatta per il quindicenne Gary quando incontra Alana, di qualche anno più grande. Insieme i due scopriranno la vita, l’attrazione, l’entrata nel lavoro e alla fine, l’amore.
Un racconto inatteso per un regista fin qui propenso più al melodramma che alla commedia sentimentale, ma una volta di più un grande saggio di virtuosismo con la macchina da presa.
– MOONFALL di Roland Emmerich con Halle Berry, Patrick Wilson, John Bradley, Michael Peña, Donald Sutherland, Charlie Plummer, Wenwen Yu, Eme Ikwuakor, Carolina Bartczak, Maxim Roy, Stephen Bogaert, Hazel Nugent. Cosa ci si può aspettare dall’autore di “Independance Day” alle prese con un nuovo racconto di fantascienza? Grande spettacolo, paura nello spazio profondo, effetti speciali e adrenalina crescente. In realtà Emmerich gioca carte più ambiziose, ormai disgustato da un cinema hollywoodiano che ricalca sempre gli stessi modelli e popola l’immaginario solo di supereroi. Così sceglie persone normali o quasi per raccontare l’impresa impossibile di tre improvvisati astronauti che si imbarcano nella missione suicida di dirottare la traiettoria di una Luna che ha perso la sua stabilità in cielo e minaccia di abbattersi sulla terra. Scopriranno invece l’oscuro segreto che, fin dai tempi delle prime missioni spaziali, si cela sulla faccia nascosta del grande satellite inesplorato.
– GOLD di Anthony Hayes con Zac Efron, Anthony Hayes, Susie Porter, Akuol Ngot, Thiik Biar, Andreas Sobik. Anche in questo caso siamo in un immediato futuro, più esattamente in un deserto desolato dove due cercatori scoprono la più grande pepita d’oro mai vista. Uno (il regista) si allontana per mettere al sicuro il loro tesoro; l’altro rimane a guardia della scoperta che, come in “Greed” di Von Stroheim diventa un’ossessione capace di portarlo in fin di vita. Tra loro una donna che sembra aspettare il momento propizio come gli avvoltoi che ruotano nel cielo.
Escono anche: BELLE di Mamoru Hosoda, sofisticato cartoon giapponese in cui una ragazzina incontra il suo avatar in una realtà parallela ed entrerà nella più spettacolare avventura mai sognata; IO RESTO di Michele Aiello, generoso omaggio agli “angeli in corsia” che nel bresciano si sono battuti letteralmente “corpo a corpo” contro l’implacabile avanzata del contagio del Covid-19; e infine il sorprendente documentario SARURA di Nicola Zambelli in cui si racconta di un pugno di giovani palestinesi che, senza ricorrere alla violenza, si sono opposti all’esercito israeliano che mira a desertificare i villaggi controllati militarmente, scacciandone le popolazioni per preparare il terreno all’arrivo dei coloni