La cena si fa ludica, qualità fa rima con gioco
Materia prima eccellente, design confortevole, piatti gustosi: queste caratteristiche che cerchiamo in un ristorante quando vogliamo goderci il bello di mangiare fuori casa ci guidano nella selezione.
E poi? Quali sono i passi successivi? La curiosità di provare cucine ‘altre’, le sperimentazioni (non troppo eh perchè lì ci sentiamo cavie più che avventori), la conoscenza di quello che con il cibo di buono si può fare.
Ma anche esperienza, non solo gourmet ma vero e proprio intrattenimento, gioco. Su questo concept si basa 142, il ristorante di Milano che con una carta che cambia quasi ogni settimana secondo materie prime di assoluta stagionalità, fa passare del tempo ludico in abbinamento al cibo. Cosa altro è l’Omaggio a Lucio Fontana? Un piatto semplicissimo ma divertente, basato su un’altra idea forte del locale, quella della condivisione. Si tratta di una piastrella bianca lucida su cui poggiano alici del Cantabrico prima scelta, da prendere con le pinze, e adagiare sul pane tostato e spalmato di burro. Un classico della memoria, il pane burro e alici, qui rivisitato con una idea che è riferimento all’arte – l’immagine dei ‘tagli’ di Fontana – ma anche creatività.
Si parte così e si prosegue con Giro d’Italia, un piattone di tartare di manzo che ha, proprio in prossimità delle regioni, salse di condimento adeguate che sia la ‘nduja calabrese o il vitello tonnato piemontese. L’idea che è poi anche in titoli particolarmente efficaci fa diventare bocconi deliziosi di polpo arrosto dei Ten-Taco-Li dove taco sta per tortilla messicana ad accompagnare il piatto per far si che nel tavolo ciascuno prenda il boccone di polpo con patate e salsa e si crei da solo il proprio tacos. C’è il Bun bun polpetta, un panino ripieno di classiche polpette al sugo e Polpo al cuore, panino al polpo sulla scia della bun mania tanto di moda. Vacanze romane è il risotto con il crudo di pesce, mentre il risotto alla milanese classico, all’onda ha il suo momento di divertimento quando il marshmallow realizzato con il fondo bruno a forma di osso buco viene messo sul piatto a fondersi, delizia degli occhi oltre che del palato. Tra i dolci c’è lo scenografico Pop Corn con bon bon di mais e caramello.
Aperto nel settembre 2019 e con una formula che prevede dalla prima colazione alla cena, 142 si chiama così one-fo(u) r-two, “uno per due” per invitare alla condivisione del cibo e degli affetti. Ad accogliere i clienti, il quartetto formato dalla founder Sandra Ciciriello nome noto nel panorama gastronomico milanese (esperta di pesce e di mercato ittico da sempre, oltre che sommelier), il patron chef campano Nello Barbieri, la sous chef Chiara Orrù e il pastry chef ternano Alessandro Montanari. Sandra Ciciriello definisce quella di 142 una cucina “creativa, tradizionale e qualitativa”. “Creativa” perché i tre giovani chef sperimentano continuamente tecniche di cucina diverse; “tradizionale” perché la tradizione è il punto di partenza di ogni piatto; infine “qualitativa” perché la ricerca delle materie prime è imprescindibile. L’idea culinaria di 142 Restaurant nasce dalle origini dei tre chef, che in cucina si divertono a scomporre e ricomporre ricette di una volta aggiungendo il proprio tocco personale.