“Cine Opera” un diario in musica della vita di Michael Nyman
Ci sarà il tutto esaurito, giovedì 27 marzo all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari, per l’attesissimo concerto di Michael Nyman già in programma lo scorso 7 novembre, poi rinviato.
Un pienone annunciato, come del resto in quella precedente occasione, per l’appuntamento proposto da Sardegna Concerti in coproduzione con Creuza de Mà, il festival dedicato alla musica per film che si tiene da sette estati a Carloforte, il paese sull’isola di San Pietro (e sbarcato già lo scorso anno a Cagliari con l’incontro con Goran Bregovic).
Proprio al cinema Michael Nyman ha legato parte del suo successo avendo firmato memorabili colonne sonore per il grande schermo. E appunto a questo versante della sua vasta e variegata produzione guardano in particolare i due impegni che lo attendono giovedì sera nel capoluogo sardo, organizzati con la collaborazione del Conservatorio di Cagliari “Giovanni Pierluigi da Palestrina”.
All’Auditorium di piazza Porrino, alle 19, il musicista inglese parlerà infatti del suo rapporto con il cinema nel corso di un incontro aperto al pubblico (ingresso gratuito) con il compositore e musicologo Riccardo Giagni, uno dei conduttori abituali delle interviste agli ospiti del festival Creuza de Mà.
Poi, alle 21, Nyman sarà di nuovo sullo stesso palco del Conservatorio per esibirsi in “Cine Opera”, il concerto per pianoforte solo in cui propone, fra gli altri, brani delle sue musiche per film come “Lezioni di piano”, “Le bianche tracce della vita” (“The Claim”), “Il diario di Anna Frank”, “Gattaca” e “Wonderland”. Ad accompagnare le sue note, la proiezione di alcuni dei video di Michael Nyman tratti dalla raccolta “Cine Opera”, che contiene una serie di filmati da lui stesso girati in diverse parti del mondo durante gli ultimi quindici anni: una sorta di “diario visivo” nato dai suoi numerosi viaggi, che documenta aspetti della vita di tutti i giorni, fatti casuali o altre circostanze selezionati dallo stesso musicista, consegnandoci una visione non convenzionale del mondo nel quale viviamo.
Settant’anni fa è nato infatti a Londra ( 23 marzo del 1944), il compositore, pianista, direttore d’orchestra, musicologo e ultimamente anche fotografo e regista, Michael Nyman è una delle figure più innovative e rappresentative della scena musicale britannica degli ultimi decenni. A partire dal lungo sodalizio con il regista Peter Greenaway (rinnovato in una dozzina di film), con gli anni il suo nome è diventato sinonimo di colonna sonora d’autore, anche se nel corso della sua lunga carriera ha costantemente affiancato alla composizione per il cinema quella per opere e balletti, per quartetti d’archi e orchestre, oltre all’attività con il suo proprio ensemble, la Michael Nyman Band.
Nel 1976 dà vita al suo ensemble, la Campiello Band, poi Michael Nyman Band, che da allora è il laboratorio in cui nasce tanta parte del suo innovativo e sperimentale lavoro compositivo. Da oltre trent’anni gode di una brillante fama come compositore di colonne sonore, ruolo per cui è principalmente conosciuto dal grande pubblico. Tra le sue più celebri musiche per il cinema si annoverano quelle per una dozzina di film di Peter Greenaway, tra cui “I misteri del giardino di Compton House” e “Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante”; “Fine di una storia” di Neil Jordan; alcune pellicole di Michael Winterbottom, comprese “Wonderland” e “Tristram Shandy: A Cock and A Bull Story”; l’hollywoodiano “Gattaca”, “L’insaziabile” di Antonia Bird (a quattro mani con l’amico Damon Albarn) e, naturalmente l’indimenticabile “Lezioni di Piano”, il film del 1993 di Jane Campion, della cui colonna sonora sono state vendute oltre tre milioni di copie.
La sua reputazione tra i critici si basa su un invidiabile insieme di lavori scritti per vari tipi di formazioni. Non solo la Michael Nyman Band, ma anche orchestre sinfoniche, cori e quartetti d’archi. Ha inoltre scritto alcune opere, tra cui “The Man Who Mistook His Wife For a Hat” (1986), “Facing Goya” (2000), “Man and Boy: Dada” (2003), e composto musica per balletto per alcuni dei più affermati coreografi del mondo.
Nel 2008 ha pubblicato “Sublime”, un’elegante raccolta di fotografie da lui stesso realizzate. La sua prima mostra, “Videofile”, in cui le immagini sono esposte accanto a una serie di cortometraggi, è stata allestita al De la Warr Pavillion all’inizio del 2009.
In tour con la Michael Nyman Band ha eseguito le musiche dal vivo del film muto del 1929 “L’uomo con la macchina da presa” di Dziga Vertov e ha poi registrato il disco “Vertov Sounds” con le sonorizzazioni di altri due film del grande regista russo: “La sesta parte del mondo” e “L’undicesimo”.
Ha poi realizzato il film “NyMan With a Movie Camera”, presentato anche al Torino Film Festival: una ricostruzione per sequenze di “L’uomo con la macchina da presa” di Dziga Vertov in cui le inquadrature originali sono sostituite da quelle tratte dall’archivio filmico di Michael Nyman.
Con la Michael Nyman Band ha portato in concerto il ciclo di canzoni “The Glare” realizzato in collaborazione con il cantante pop David McAlmont, una delle voci più apprezzate nel Regno Unito.
con il suo ensemble ha anche realizzato il progetto “Celan Songs”, una suite di canzoni basate sulle poesie di Paul Celan.
Il 2012 ha visto la riedizione speciale del disco “Michael Nyman” che celebra il trentesimo anniversario del primo album della Michael Nyman Band e la ripubblicazione con la sua etichetta MN Records dell’album “Sangam”. Nel 2013 Nyman si è dedicato al nuovo progetto, la sonorizzazione de “La Corazzata Potemkin”, film icona di Sergei Eisenstein del 1925: uno dei più grandi film di tutti i tempi.
Lo scorso gennaio è uscito “The Piano Sings 2”, seconda raccolta di musica per pianoforte che Nyman esegue e pubblica sulla sua etichetta, la MN Records. Rispetto a “The Piano Sings”, che nel 2005 aveva lanciato la label, questo nuovo album copre un repertorio più ampio, sia in termini cronologici che di genere. “The Piano Sings 2” presenta brani da celebri film (“I misteri del giardino di Compton House” di Peter Greenaway e “Lezioni di piano” di Jane Campion), brani poco conosciuti tratti da film meno noti in Italia (“Actors” di Conor McPherson e “Everyday” di Michael Winterbottom), ma anche la musica del videogioco “Enemy Zero” (1997), poi ripresa nella colonna sonora de “L’uomo con la macchina da presa” di Dziga Vertov e nel suo stesso film “NyMan with a Movie Camera”. L’album contiene anche due composizioni che non hanno alcun legame con il cinema: “Sadie’s Song” (1999) e “Through the Only Window” (2012).