Luisa Sanna: prevenire il bullismo con interventi mirati a partire dalla scuola
Per prevenire il bullismo è importante realizzare interventi continui e mirati che, a partire dalla scuola coinvolgano studenti, genitori, insegnanti e personale Ata.
Il contrasto a questo diffuso fenomeno infatti, si può attuare solo attraverso una sensibilizzazione capillare in cui siano presenti tutte le persone coinvolte nel processo di crescita ed educazione dei ragazzi.
Per questo è stato ideato il progetto “Servizio di prevenzione e contrasto al bullismo”.
Promosso dalla Provincia di Cagliari all’interno delle attività di prevenzione dei comportamenti a rischio riguarda quattro istituti superiori, 36 classi e 592 alunni.
L’iniziativa è partita a fine 2013 all’istituto tecnico industriale Scano, al professionale per i servizi sociali Pertini, all’agrario Duca degli Abruzzi e all’istituto professionale Ipsia Meucci, scuole scelte in base al numero degli studenti presenti e all’interesse manifestato e si articola in quattro step.
Si parte dalla elaborazione e presentazione dei dati raccolti attraverso un questionario somministrato ai ragazzi, si procede con il secondo step che prevede interventi sulle classi e sui singoli ragazzi, e con il coinvolgimento (terzo step) in modo attivo di genitori, insegnanti e operatori scolastici per arrivare alla fase conclusiva con la costituzione di un gruppo di coordinamento.
Il progetto, arrivato al terzo step e realizzato dalla società cooperativa Agape, “parte della considerazione che – spiega Luisa Sanna, psicologa del settore Pubblica istruzione della Provincia – è necessario attuare interventi di prevenzione e di contrasto al bullismo che coinvolgano tutto il sistema scolastico, con la creazione in ogni scuola di un gruppo di “esperti” composto da studenti, genitori, insegnanti che possa monitorare il fenomeno e proporre azioni di prevenzione”.
Le risposte date al questionario mostrano che la quasi totalità degli studenti riferisce di avere buoni rapporti con i propri compagni di classe e con i propri compagni di scuola.
Anche le domande che valutano la tolleranza verso la diversità mostrano un quadro più che positivo: mediamente, solo il 18% degli studenti di tutti gli istituti è convinta che la propria classe non accetti abbastanza chi ha idee diverse o chi veste e parla in modo diverso dalla maggioranza.
I quesiti che vogliono misurare l’eventuale entità delle prepotenze subite mostrano rari casi in cui i ragazzi dichiarano di essere stati aggrediti, più frequentemente i ragazzi sostengono di avere visto portare via le loro cose e non mancano quelli che affermano di essere stati costretti a fare cose che non vogliono.
Si registrano anche episodi di bullismo indiretto come l’essere preso ripetutamente in giro, il sentirsi isolato o il venire escluso dalle attività, ma la stragrande maggioranza degli studenti non ha né subito, né messo in atto prepotenze di nessun genere.
Queste ultime avvengono soprattutto durante il cambio dell’ora, ma anche durante l’ora di lezione, in palestra e all’entrata o all’uscita di scuola. Le domande valutano anche l’atteggiamento della classe verso l’autore di prepotenze e le percentuali di chi ride e appoggia il più forte e di chi invece è solidale con la vittima si equivalgono.
La gran parte degli studenti definisce il rapporto con gli insegnanti sereno e senza problemi, ma uno studente su quattro lo definisce falso e uno su tre chiuso. Anche il rapporto con i genitori è stato descritto dalla maggior parte dei ragazzi come sereno e senza problemi, sincero e aperto, con valori leggermente più alti per il rapporto con la madre rispetto al padre.
“La fotografia che emerge dai dati – sottolinea Sanna – mostra un buon clima emotivo scolastico e rapporti prevalentemente sereni. Merita attenzione l’atteggiamento dei gruppi che sostengono il comportamento del bullo che, insieme ad altre criticità emerse soprattutto nell’area del bullismo psicologico, (esclusione, isolamento etc) mostrano la necessità di realizzare interventi continui e mirati per prevenire e contrastare il fenomeno”.
La prossima settimana partiranno nei diversi istituti gli incontri che coinvolgeranno i genitori.